Giovanni Zanchetti del Pian di Rose è il top mister di novembre per la Serie C femminile: “Siamo in fase di crescita per costruire un futuro.”
Il premio di miglior allenatore del mese di novembre della Serie C rosa va a Giovanni Zanchetti, mister del Pian di Rose.
Questo inizio di stagione non è stato dei migliori per le ragazze di Sant'Ippolito a causa delle vittorie che tardavano ad arrivare e l'inaspettata uscita dalla Coppa Marche, ma il loro progetto è chiaro già dalle prime battute: far migliorare le giovani con l'aiuto di grandi giocatrici già esperte.
Un progetto ambizioso, ma allo stesso tempo gratificante, perché chi punta sui giovani, prima o poi, raccoglierà ottimi frutti. Non a caso, dopo poco più di una decina di partite, i primi frutti si vedono già spuntare.
Dopo un inizio, dove si prevedeva le ultime posizioni, il Pian di Rose con i diversi punti raccimolati nelle ultime partite è riuscito a raggiungere il gruppone in corsa per il Girone Gold, frenando anche grandi squadre.
Ancora una volta viene premiato un mister, ma soprattutto il coraggio di affrontare un progetto sfrontato dove, in primo piano, viene messa la crescita e non la vittoria.
“Penso che questo inizio di campionato stia rispecchiando i valori delle formazioni, la classifica, giunti quasi al giro di boa, difficilmente mente.
Ci sono squadre attrezzate con rose numerose e dal tasso tecnico e atletico molto elevato. Basti vedere le prime quattro cinque in classifica (Jesi, Virtus Camerano, Eta Beta, Cus Macerata, Pol. Filottrano).
Vedo anche allenatori molto preparati, cosa che fino a qualche anno fa era meno palese. In generale l'interesse attorno al futsal femminile mi pare sia cresciuto, fortunatamente.
Ricordo ancora una finale di Coppa Italia a Roma nel 2009 tra Statte e un giovanissimo Pescara. In tribuna eravamo forse 20 spettatori oltre a parenti e amici. Da allora le cose sono indubbiamente cambiate.
La creazione della squadra nazionale, c'è molta più attenzione e rispetto; non è più considerato come fenomeno goliardico; tuttavia ancora troppi preconcetti ne limitano lo sviluppo, relegando il movimento femminile ad un ruolo secondario rispetto al maschile.
Niente di più sbagliato. C'è molta più professionalità, serietà e applicazione nel femminile, soltanto chi ha la fortuna di poter lavorare con atlete donne può capire.
Ho avuto modo di allenare squadre maschili e femminili. Beh, non c'è paragone; femminile batte maschile di gran lunga.
Per quel che riguarda il Pian di Rose abbiamo avuto un inizio complicato, vero è che le squadre di alta classifica prima menzionate le abbiamo incontrate in serie tutte nelle prime giornate, ma non è un problema siamo in fase di crescita e rinnovamento per costruire un futuro in una realtà microscopica come la nostra e questo è un percorso indispensabile.
Abbiamo molte giovani di prospettiva che per loro fortuna in squadra hanno guide esperte che han fatto la storia del P.d.R. come Vandini, Patregnani e Giacomini, senza dimenticare il D.S. Boiani autentico sesto uomo indispensabile in ogni occasione.
Il campo credo sia una cartina di tornasole infallibile per conoscere una persona, e le atlete in una squadra sono innanzi tutto persone. Valori sportivi e sacrificio questo mi piacerebbe far comprendere alle giovani.
Un boemo un giorno affermò :" Il risultato a volte può essere casuale, la prestazione no".”
Angela De Rosa
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