Lo sport al femminile nell’ultimo libro di Massimo Pistoni: "Un volume non solo sportivo ma un prontuario sanitario utile a tutti"
La studio al servizio dello sport.
La scienza al servizio della vita.
Da questi concetti partiamo nel presentarvi questa intervista.
Massimo Pistoni, 44 anni da Chiaravalle, preparatore fisico esperto (clicca qui per il suo sito), è già stato nostro ospite per la presentazione del suo primo libro.
Ora è già in edicola la sua seconda interessantissima pubblicazione, i cui proventi della vendita saranno devoluti all’Associazione “Disabili No Limits” che si occupa di fornire protesi e carrozzine ai bambini disabili.
“Adattamenti di potenziamento muscolare nelle fasi di crescita femminile nello sport” è il titolo del suo nuovo percorso editoriale.
La casa editrice è sempre la stessa, la prestigiosa Calzetti&Mariucci di Perugia, leader tra gli editori italiani in ambito letterario-sportivo.
E proprio stasera, sabato 7 marzo, è prevista la presentazione marchigiana del volume, alle ore 20 presso il risto-pub Piccadilly di Chiaravalle (AN).
In uno stuzzicante connubio tra scienza, musica e cibo.
Massimo, bentornato su Futsalmarche.it. Andiamo subito al punto. Su quali argomenti verte la tua seconda pubblicazione?
“Grazie a te di avermi di nuovo su queste colonne.
Il libro è mirato al mondo sportivo femminile, ma non si ferma ad analizzare solamente i dettagli tecnici legati all’allenamento, ma affronta con competenza una serie di argomenti che interessano gli aspetti fisiologici, morfologici e psicologici che accompagnano lo sviluppo delle bambine fino al raggiungimento della loro maturazione.
Un percorso questo descritto, che intende precisare quali siano i problemi che si possono incontrare durante l’evoluzione biologica delle atlete, i quali, in alcuni casi, possono essere sottovalutati, nascondendo insidie a volte molto pericolose.
Negli sport definiti “estetici” per esempio, dove l’aspetto fisico e l’armonia del movimento sono caratteristiche determinanti, il concetto di bellezza ed esteriorità tra le atlete viene amplificato. Il periodo della maturazione sessuale, tanto silenzioso quanto invadente, può provocare notevoli cambiamenti nel corpo delle candidate e subdole problematiche di carattere psicologico.”
Perché proprio un libro sulle donne?
“Innanzitutto perché la bibliografia è molto carente. Non ci sono molti volumi a riguardo di queste tematiche.
Poi per dimostrare che la donna può lavorare come un uomo, con le ovvie differenze.
E chi sa lavorare bene con le donne, di conseguenza sa anche lavorare bene con gli uomini.”
Un aggettivo per descrivere questo tuo secondo volume. Un libro certamente non solo sportivo…
“Esattamente. Più che sportivo, un libro sanitario. La parte centrale del riguarda l’aspetto sportivo nella sua specificità.
Lo definirei un prontuario incentrato sullo sviluppo e l’analisi del corpo femminile incentrato su tre fasi biologiche della donna (infantile, adolescenziale, matura).
Utile agli addetti ai lavori, alle atlete, ma anche a tutte le famiglie.”
Dall’alto della tua esperienza che differenza c’è nell’allenare maschi e femmine?
“La donna, laddove ne riconosce la professionalità, tende a fidarsi molto di più dell’allenatore rispetto ad un uomo. E si diventa molto più confidenti.
Coi maschi si stabilisce spesso un rapporto d’amicizia.”
Indipendentemente dal sesso, quanto conta la presenza di un preparatore fisico all’interno di una squadra?
“E’ una figura fondamentale quello del preparatore fisico. Aiuta a prevenire infortuni, fungendo da anello di congiunzione tra staff tecnico e medico.”
Questo è il tuo secondo anno al Città di Falconara in rosa. Come ti sei trovato?
“Molto bene. E’ un ambiente umile e la consapevolezza di esserlo mi piace molto.
Le ragazze sono squisite e se ho scritto questo libro, dove sono presenti diverse loro foto scelte direttamente dalla casa editrice, è anche grazie a loro.”
In queste due stagioni hai notato una loro crescita?
“Assolutamente si. Si sono abituate alla fatica. E sono i risultati a parlare per loro.
Risultati il cui valore è amplificato dal fatto che queste ragazze prima di essere atlete, al contrario di altre realtà che abbiamo visto come siano di dimensioni praticamente professionistiche, sono tutte studentesse o lavoratrici. E si possono allenare solo alla sera.”
Come ti sei trovato nel mondo del futsal dopo essere stato tanti anni nel calcio?
“Completamente a mio agio. Ho trovato molta più disponibilità e serenità in questa realtà.
Nel calcio, ovviamente parlo delle mie esperienze tra campionati di eccellenza e promozione, si sentono un po’ tutti fenomeni…”
Grazie Massimo.
Appuntamento a questa sera!
Marco Bramucci
Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.