L’intervista doppia alle tricolori Silvia Giosuè e Elisa Magnanti rivali nel prossimo derby delle Marche CDF-Vis. “Sarà una bella emozione.”
Marzo 2013. Sardegna. 52° Torneo delle Regioni.
Le Marche in rosa conquistano lo scudetto. Battuta per la Puglia in finale per 6-3.
Per la prima volta nella sua storia la nostra regione a basso rimbalzo festeggia il tricolore.
Domenica 2 Novembre 2014. Falconara Marittima, Pala Badiali ore 17,30. Campionato nazionale di serie A femminile.
10 di quelle atlete si ritroveranno in campo. Stavolta su due fronti diversi. Equamente divisie.
5 con i colori azzurri del Città di Falconara. Catena, Chiaraluce, Ciccioli, Magnanti, Mencaccini.
5 con i colori biancorossoblu della Vis Concordia Morrovalle. Di Buo’, Firmani, Giosué, Marani, Mazzacane.
Praticamente appello quasi completo. Manca Aida Xaxho, anch’essa in seria A ma nel girone A con l’Isolotto Firenze, e Stefania Apalaghie, attualmente inattiva.
A completare il quadro di quella spedizione leggendaria ci saranno pure gli allenatori. Che a quanto pare seppero scegliere bene...
Francesco Battistini e Eleonora Baldi, ora nello staff tecnico del sodalizio falconarese.
Ai nostri microfoni, per omaggiare e presentare quello che è ormai il vero derby di serie A delle Marche con il Futsal C.P.F.M. ormai a matrice abruzzese, due ragazze.
Due di quelle che quel 29 marzo 2013 al Pala Giotto di Sinnai scrissero la storia.
Silvia Giosuè detta Nena, l’autrice del 4-3 la rete del sorpasso sulle pugliesi, il capitano della Vis.
Elisa Magnanti detta Ela, la realizzatrice del 6-3 alias la certezza del trionfo, la trascinatrice del CDF.
In campo due inossidabili macchine da futsal, fuori un sorriso angelico che conquista.
20 mesi fa, prima della viaggio sardo, tu Nena sgomitavi per un posto nei play off di serie C che poi non arrivò, mentre tu Elisa aveva vinto la D col Gabicce Gradara. Oggi, uno scudetto dopo, siete a giocarvi un derby di serie A. Come è passato questo tempo?
Silvia: “Ancora devo realizzare che tutto è accaduto per davvero. Mi sembra che sia capitato ieri, sia lo scudetto che la promozione in serie A. Sarà che per arrivare a questi splendidi traguardi ci ho messo un viaggio lungo 13 anni.”
Elisa: “Ma veramente sono passati solo 20 mesi? Mi sembra trascorso molto più tempo. Certo che ne sono capitate di eventi. Tutti positivi.”
Il ricordo, un’immagine di quella magica avventura sarda.
Silvia: “Le immagini sono legate al giorno della finale. Un sogno diventato realtà. Il ricordo è di un gruppo fantastico, della gente che ci ha seguito sino in Sardegna e del calore dei marchigiani rimasti a casa che ci hanno incoraggiato di continuo.”
Elisa: “Difficile scegliere un’immagine sola. Forse le nostre facce al ritorno in nave, stremate ma super felici. E’ stato il trionfo di un gruppo meraviglioso. Come per incanto ci siamo trovate. Tutte le persone giuste al posto giusto. Giocatrici, allenatori, staff, accompagnatori.”
Come è cambiata, se è cambiata, la concezione regionale del calcio a 5 femminile nella nostra regione dopo quel successo? E cosa ne pensate della recente istituzione della Nazionale in rosa?
Silvia: “Chi frequenta e conosce il nostro ambiente ci ha guardato un po’ con aria diversa. Ma al di fuori non è cambiato nulla, perché il nostro sport rimane purtroppo poco conosciuto. Stesso discorso per la Nazionale. Per noi del movimento è una notizia favolosa che aspettavano da tempo. Ma fuori quanti avranno apprezzato questa novità?”
Elisa: “Io sono romagnola ma oramai calcettisticamente marchigiana adottata. In questa regione avete un’attenzione particolare per questo sport. Si vede che lo volete far crescere e lo fate per davvero. E quel successo ha amplificato tutto. La Nazionale, a prescindere di come sarà, è uno stimolo per tutti. Perché qualsiasi atleta di qualsiasi livello deve avere poter aver questo obiettivo come traguardo massimo.”
Andiamo sul presente. Marchigiane quest’anno inserite nel girone B, il girone di ferro per la presenza di super squadroni. Che ne pensate, avendone già incontrati qualcuno (calendario identico per i due team, con la Vis che passa gli avversari al CDF, ndr)?
Silvia: “Ho sempre detto alle mie compagne di essere davvero felice di essere capitata in questo autentico girone di ferro. Se devo vivere un’esperienza, la voglio fare al massimo, confrontandomi con i migliori.”
Elisa: “E’ un campionato molto tosto e me l’aspettavo così difficile. Indubbiamente è più complicato del girone A fatto lo scorso anno. Ci sono squadre più attrezzate, rose più lunghe e molte più atlete che a differenza nostra vivono una vita da professionista vera e propria. Ma non ci proveremo sempre a ridurre questo gap.”
Come giudichi sinora il percorso della tua squadra sinora?
Silvia: “Stiamo andando per la giusta strada. Stiamo studiando le avversarie in tutti i loro aspetti, cercando di prendere tutto il meglio che si può per poi provare ad usarlo a nostro favore. Era normale che ad inizio campionato pagassimo lo scotto della nuova categoria, anche a livello emotivo. Ma ce la metteremo sempre tutta fino alla fine.”
Elisa: “Fino adesso il cammino del Città di Falconara non lo definirei propriamente positivo. Quello che mi rassicura sono gli ampi margini di crescita che abbiamo.”
Che partita sarà il derby?
Silvia: “Innanzitutto spero che la tensione che inevitabilmente ci sarà non giochi qualche brutto scherzo. Mi aspetto una gara abbastanza equilibrata e combattuta. Sappiamo che ci sono delle differenze di valore, speriamo in campo non si vedano.”
Elisa: “Sarà una gara ad alta intensità emotiva. Mi aspetto una partita veloce dove noi speriamo di poter esprimere al meglio le nostre caratteristiche.”
Ti offro la possibilità di togliere un’avversaria per domenica. Chi scegli?
Silvia: “Martina Mencaccini, senza dubbio. Perché? E’ semplicemente la più forte.”
Elisa: “Assolutamente Nena. E’ proprio la giocatrice che vorrei portare al Città di Falconara.”
Cosa ammiri della tua amica rivale collega di intervista?
Silvia: “La grinta. Ela in campo è una che si fa sentire davvero tanto, una trascinatrice. La stimo molto perché prima di tutto lei è un’atleta con la A maiuscola. Si comportava già da professionista prima di entrare nel circuito della serie A, mettendo attenzione massimale in ogni aspetto con una concentrazione spaventosa.”
Elisa: “La completezza e l’atteggiamento sempre professionale. Ha un’innata capacità di leggere in anticipo le giocate, sinonimo di grande intelligenza. In ogni fase della partita usa sempre prima la testa.”
Un pronostico secco per domenica?
Silvia: “… 2! (sorrisone dopo un attimino di esitazione, ndr)”
Elisa: “… dov’è un ferro da toccare (sorriso ad eludere ulteriori insistenze dello scriba, ndr)”
Un saluto e un messaggio agli spettatori che domenica saranno al Pala Badiali?
Silvia: “Spero ci siano tanti spettatori, si respiri un bel clima e si crei una bella atmosfera.”
Elisa: “Credo che ci sarà tanta gente. Agli spettatori dico che li faremo divertire e che sarà bello vedere tanto pubblico sugli spalti.”
E per noi spettatori sarà bello rivedere in campo le nostre eroine.
Contro ma infondo tutte insieme.
Per altre e nuove storie da scrivere.
Ma una tanto rimarrà.
Sempre.
Magica.
Scolpita.
Nei nostri cuori.
Trasformista
Marco Bramucci
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