L’Atletico Chiaravalle in estasi per il salto in C. Mister Molinelli: “Dedicato a chi ha creduto in noi. Il prossimo anno? La base è questo gruppo.”
Il rosa è il colore dell’ottimismo. Il nero ricorda l’oscuro, l’incerto.
Ma se li metti insieme nel nostro campionato di serie D femminile rappresentano l’entusiasmo. L’estremo entusiasmo.
Sabato scorso, davanti al suo pubblico, l’Atletico Chiaravalle ha festeggiato la promozione avvenuta matematicamente una settimana prima. Dalla D alla C.
Una festa colorata. Una festa viva. La festa di una giovanissima società tracotante di energia che si muove tra futsal femminile (pure giovanile) e calcio maschile.
Al nostro taccuino, c’è Nicolò Molinelli, allenatore della formazione chiaravallese promossa al massimo campionato regionale.
Ciao Nicolò, ben trovato e complimenti! Immagino tu ne abbia già ricevuti a bizzeffe…
“Grazie! Proprio così. Fa sempre piacere ricevere le congratulazioni. A maggior ragione dagli addetti ai lavori e dai colleghi di altre società. Significa che si è apprezzati.”
Iniziamo facendo un passo indietro. Venerdì 28 febbraio 2014, palestra Zannoni, Jesi. Pareggiando 3-3 con la Jesina, l’Atletico Chiaravalle sale in serie C. Per la prima volta. Raccontaci tutto: la tensione prima, l’andamento del match, le emozioni durante e dopo…
“Era un match molto atteso. Perché è un derby. Ma non solo per questioni di vicinanza: la Jesina è una società gloriosa per il calcio e calcio a 5 femminile. E con le allieve avevamo già giocato tante sfide contro questo blasonato club. Insomma c’era tanta emozione.
La gara è stata bellissima, all’inizio siamo partite meglio noi, ma per un paio di errori individuali siamo andate sotto. Eravamo 1-3 nel primo tempo, ma le ragazze mi sembravano vive. Vivissime. Me lo diceva il loro sguardo.
Non mi sbagliavo: nella ripresa c’è stata la rimonta sino al pareggio. E potevano anche vincere. C’era tanta gente di Chiaravalle che ci ha spinto a conquistare la promozione.”
Poi ci sono stati un po’di strascichi polemici con la Jesina. Con un comunicato poi si è chiarito tutto.
“E’ successo un piccolo episodio con il loro presidente lamentatosi di alcuni nostri comportamenti e qualche frase nostra comparsa nel web male interpretata. Insomma un po’ di nervosismo. Poi la settimana successiva è tutto rientrato, con le scuse da entrambi i lati.”
Ripercorriamo il vostro campionato. 14 vittorie, 4 pari e 0 sconfitte, ma freno a mano tirato nelle ultime gare. Un po’ di braccino nella serie consecutiva di pareggi c’è stato?
“Forse si, ma i pareggi sono stati estremamente diversi.
Contro il Real San Costanzo è stato un pari positivo. Potevano perdere contro una squadra in quel momento in gran forma.
A Camerano invece è stata la classica gara stregata, con tante occasioni sciupate e un gol preso all’unico tiro in porta avversario o quasi.
Forse il destino voleva che vincessimo il campionato proprio a Jesi contro la Jesina…”
Ad inizio stagione avresti scommesso sul vostro salto?
“Ci pensavamo. Inutile negarlo. Sapevamo che avevamo a disposizione un gruppo molto nuovo, ma il valore del roster indubbiamente c’era.
Quello che sicuramente non ci aspettavano è stata questa cavalcata solitaria dall’inizio alla fine.”
Parliamo un po’ di singole. L’apporto decisivo del capocannoniere Melissa Marchetti.
“Melissa è una giocatrice straordinaria. Con la categoria centrava ben poco. Se motivata diventa travolgente. Per noi è un patrimonio per il futuro non solo tecnico, ma anche umano visto che ha fatto da chioccia a tante giovani.”
Atletico Chiaravalle fucina di giovani talenti. Apri il forziere e mostraci i gioielli di famiglia.
“Irene Borri, portiere titolare classe 1992, ha fatto una stagione straordinaria. E dovrebbe difendere i pali delle nostra Rappresentativa Marche.
Ottima la stagione anche di Federica Maiolini, il nostro capitano, nonostante sia del 1993.
Poi ci sono Monia Giordano del 1994 e Irene Donati, autrice di diverse belle reti nel finale di stagione, nonostante i suoi 16 anni.”
Chiaravalle torna dunque nella serie C rosa. Quanto è grande l’orgoglio di una società giovane, ma così piena di entusiasmo?
“Tanto. Siamo orgogliosi di rappresentare la nostra città dove ci siamo ritagliati un bello spazio ed un buon seguito. Pur essendo partiti da zero e con un gruppo di amici, cerchiamo di fare tutto bene. Il fatto che le ragazze si trovino bene da noi ci riempie enormemente di gioia.”
Il futuro prossimo si chiama serie C. Prematuro parlarne ora, ma come pensate di costruire l’organico?
“Ripartiremo certamente da questo gruppo. Se riuscissimo ad inserire un paio di innesti d’esperienza, tanto di guadagnato. Perché la C ovviamente presenterà difficoltà ben diverse. La base però, lo ripeto, sono queste ragazze..”
.Una dedica per questa promozione. A livello personale e come società.
“Personalmente a tutti quelli che hanno creduto in noi. Soprattutto all’inizio. Eravamo tutti dei giovanotti imberbi quando è partita questa avventura. E’ stato difficile ottenere consensi di primo acchito.
Ed oggi che abbiamo ottenuto questo successo, per me che c’ero sin dall’inizio, mi piace ricordare chi ci ha dato sin da subito una mano.
A livello societario va a queste straordinarie ragazze. Le più grandi a disposizione delle più piccole, a partire da Patrizia Cusimano. Grazie!”
Grazie Mister.
E arrivederCi in serie C
Trasformista
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