Jlenia Gabrielli sul gol vittoria al Real Lions: "Una rete decisiva regala sempre emozioni enormi. Il Portos? Una seconda famiglia."
L’abbiamo conosciuta a Fiuggi. Primavera 2011. 50° Torneo delle Regioni.
Jlenia era uno dei punti di forza delle Marche. Eliminata senza mai perdere dall’Umbria (molto poco umbra e tanto brasiliana) poi campione d’Italia dopo un epico 1-1. Per un miracolo sportivo solo sfiorato.
Di lì a poco con il suo Portos avrebbe conquistato la massima serie attraverso i play off nazionali.
Quel giorno Jlenia pianse. E fu un colpo al cuore.
Perché era l’immagine della vitalità. Dell’energia. Col sorriso sempre stampato sul volto. Pronto a rallegrare tutto. E tutti.
Oggi è sempre con il Portos. In serie A. Vederla segnare la rete che decide il derby marchigiano (clicca qui per il tabellino) nel massimo campionato italiano non può che farci piacere.
Perché riscatta in parte nella nostra memoria quella mattinata maledetta. E un sogno mancato.
Sesto della ripresa, al PalaSpeca si sta giocando Portos-Real Lions Ancona. Siamo sull’1-1 (clicca qui per l’articolo sulla gara). La palla arriva al limite dell’area al numero 9. Si chiama Jlenia Gabrielli. L’atleta in maglia rossa controlla di suola e…
“… mi sono accentrata dal centro verso destra. Prendendo il tempo alla Cantarelli. In pratica ho guadagnato spazio dsenza dribblarla. Ed ho provato ad incrociare la conclusione. Il tiro non è stato potentissimo, ma estremamente angolato. Il portiere era coperto e non ha potuto nulla…”
…E quel gol si è rivelato poi decisivo. Le emozioni per questa segnatura?
“Un gol da tre punti ha sempre un sapore diverso. Molto diverso. Poi farlo nel derby, davanti a così tanta gente, ha accresciuto questa inebriante sensazione. Ne faccio poche di reti, ma decisive. L’anno scorso fu definita la famosa zona Gabrielli. Certo mi piacerebbe segnare di più (ride, ndr). Emozioni? Quando ho fatto gol non ci ho capito più nulla…”
Che sapore hanno questi tre punti nell’economia del campionato del Portos?
“Fondamentali. Stiamo cercando di andare nella zona che conta. La zona Coppa Italia. E questo successo ne rappresenta il viatico migliore. Soprattutto in vista della difficile trasferta a casa del Città di Breganze.”
Dove potere arrivare a fine stagione? Qual è il vostro reale obiettivo?
“L’anno scorso, a chi me lo chiedeva. dissi la salvezza. Se poi avessimo fatto i play off , tanto di guadagnato. Così è stato. Oggi non posso che ripetere quelle frasi. Anche per scaramanzia...”
Siete una squadra molto quadrata e poco incline a concedere occasioni alle avversarie. Ma qualcosa in avanti per eccellere forse vi manca. E’ vero che potrebbe arrivare un pivot?
“A queste cose ci pensa la società. Non ne ho la minima idea. Noi ragazze pensiamo a fare quello che ci dice il mister. Spesso non riuscendoci, facendolo arrabbiare (ed arriva un nuovo sorriso, ndr.) Stiamo facendo bene la fase difensiva, anche perché ci lavoriamo molto. Onestamente qualcuna davanti ci darebbe una marcia in più…”
Come hai visto il Real Lions Ancona?
“Sapevamo che la loro classifica era bugiarda. C’è una sana rivalità, essendoci incrociati negli anni passati, anche con le loro nuove attuali giocatrici. Non lo abbiamo assolutamente sottovalutato. La partita è stata bruttina, ma contava molto vincerla.”
Un salto indietro nel tempo. Radiomercato in estate ti dava in procinto di rinunciare alla serie A per declinare verso un impegno di calcio a 5 meno faticoso. Che ci dici a riguardo?
“Mai nulla di più falso. Da dove saltano fuori queste voci (chiede indignata, ndr) ?”
Beh… in estate curiamo una rubrica di mercato (pronta a ripartire). Di rumors veri e presunti ne arrivano a tonnellate. Difficile ricordarsene la provenienza e spesso verificarne la veridicità.
“Vi perdono, allora... Per me il calcio a 5 è fatto di sacrifici. Come del resto per tanti altri ragazzi e ragazze, non sono certo solo io un’eroina. Conciliare il lavoro con l’impegno agonistico però si può. Con un segreto. La passione. E per ora al futsal non ci rinuncerei mai.”
Descrivici il vostro gruppo. Quanto è cambiato rispetto alla scorsa stagione?
“Il nostro è un bel gruppo, così per lo meno dal mio punto di vista. Allenarsi è estremamente divertente. Ed è un piacere andare al campo. Ci siamo molto ringiovanite rispetto all’anno precedente. L’obiettivo evidente della società è di farci crescere nel tempo.”
Com’è convivere con atlete straniere?
“Per me non cambia nulla. Non c’è differenza. Parlano italiano come me, magari con qualche erroruccio di pronuncia (sorrisone, ndr). E poi si impara molto da queste ragazze. Per la loro esperienza e per il loro bagaglio tecnico. E’ un continuo attingere…”
Un giudizio su mister Paolo Tamburrini e sulla società di patron Salvatore Giorgi?
“Col mister ho un bellissimo rapporto, lo conoscevo già da prima di giocare. Prima che un allenatore per me è un papà. Credo che questo affetto sia ricambiato. Sul mio rapporto con la società credo ci sia poco da dire. Sono qui dal primo giorno, dalla fondazione del team femminile, 5 anni fa. Mi sono trovato benissimo con Salvatore e Sabrina. Per me sono una seconda famiglia.”
A 22 anni sei già nel massimo campionato nazionale, segnando gol importanti. Cosa consiglieresti ad una giovanissima ragazza che inizia a praticare oggi il calcio a 5?
“Di essere umili. E allenarsi bene. Volando basso. Ascoltare il proprio mister e giocare di squadra. E non mollare mai.”
Parli proprio come una calciatrice vera (stavolta ridiamo noi, ndr). Mancherà una ragazza come te alla Rappresentativa Marche…
“Che bei ricordi che ho! (ed il discorso scivola a quell’Umbria-Marche di Fiuggi 2011, ndr). Un grande in bocca al lupo alle ragazze che difenderanno i nostri colori. Tenete alto il nome delle Marche! Un peccato per non poterci rientrare…”
Siamo ai saluti. Una dedica…
“Oddio, posso veramente fare delle dediche (ci chiede insolitamente preoccupata, ndr) ?”
Ma certamente. Te l’ho chiesto io…
“Ne voglio fare più di una allora. Alle mie compagne e a tutto il nostro staff. Dentro il campo siamo solo una sola anima. Alla presidentessa Sabrina. E per finire al mio ragazzo Ivan.”
Grazie Jlenia, sei stata gentilissima. In bocca al lupo.
“Grazie, crepi il lupo. Quand’è che la posso leggerla questa intervista?”
Domani gli rispondiamo noi. Bluffando.
Perché la sua vitalità e la sua energia non possono aspettare a lungo…
Trasformista
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