Alla scoperta dell'Atletiko Trodika con Giacomo Pettinari: "Lavoriamo per far crescere i nostri ragazzi. Salvezza? Noi non molliamo mai."
Un ragazzo dai modi garbati, dai toni riservati.
D’altro canto un dirigente convinto ed innamorato del suo sport e della sua squadra.
Semplice, sincero, genuino.
Determinato e fiducioso nei propri ragazzi. In quello che faticosamente è stato creato.
“Atletiko Trodika” -sottolinea- “con tutte k, sembra una bambinata, ma noi ci teniamo molto.”
No, tutt’altro, non è una bambinata. Si può chiamare orgoglio, senso di appartenenza.
Il fatto che abbia utilizzato il plurale quando dice che l’ortografia del nome del club è importante, è invece segno che il suo ruolo è di fondamentale importanza se inserito e contestualizzato in un progetto, se viene affiancato da tutti gli altri.
Insomma, Giacomo Pettinari è nulla senza il suo Atletiko e, di contro, a Trodica ( questa volta senza k), il futsal è nulla senza Giacomo Pettinari.
Benvenuto Giacomo, è un piacere conoscerti.
“Piacere mio Rimpia…”
Parlaci un po’ di te, un flash su Giacomo.
“Ho 35 anni e si può dire che da sempre abito a Trodica: mi piace ascoltare musica, andare al cinema, ma soprattutto adoro il futsal.”
Ecco, appunto, il futsal: sul parquet chi è stato, e chi è oggi, Giacomo Pettinari?
“La mia storia sul parquet è piuttosto breve, ho sempre giocato fra amici, la mia unica esperienza in una squadra è con l’Atletiko nella formazione cadetta e nella squadra CSI. Poi la rottura del crociato mi ha costretto a ritagliarmi il ruolo esclusivo di dirigente. Ora mi alleno saltuariamente con il CSI ma di gare di campionato non ne ho più disputate.”
Ok, allora abbiamo di fronte un dirigente a tutto tondo e partiremo con una domanda ad hoc: avete proposto di ospitare le finali di Coppa Marche. A che punto si è con questa iniziativa?
“Non è proprio esatto, non abbiamo proposto di ospitare le finali di Coppa Marche. Era nostra intenzione ospitarle se fossimo riusciti a qualificarci, ma ora ci dobbiamo pensare e non so ancora se faremo questa richiesta.”
In seguito al pasticcio con la Bocastrum immagino, vuoi spiegarci cosa è successo?
“È successo che nella gara d’andata non ci siamo presentati. Per carità la maggior parte delle colpe è nostra poichè non abbiamo letto il comunicato n. 63 dell’ 8 novembre (sfuggito, asserisce, ndr), ma io personalmente avevo letto il n. 58 del 2 novembre, pubblicato esclusivamente per le coppe di calcio a 5 in cui si diceva che la gara era da disputarsi il 13 novembre alle 21.30, quindi noi non avendo ricevuto ne una telefonata dagli avversari, ne un fax dalla lega, come avvenuto, invece, altre volte anche in questa edizione contro la Montegranarese, abbiamo dato per scontato che si giocasse il martedì…”
Purtroppo sono cose che, pur non dovendo, succedono. Poi invece in campo, al ritorno, avete pareggiato…
“Ed abbiamo anche rischiato di vincere visto che a trenta secondi dalla fine un nostro giocatore si è trovato uno contro uno col portiere ed ha sparato alto. Che dire? Resta il rammarico di uscire dalla coppa senza mai essere stati sconfitti sul campo.”
O forse la soddisfazione di essere usciti imbattuti!
“Beh, si, ma sta di fatto che siamo fuori…”
La tua società, storica bandiera del calcio a cinque made in Marche, da qualche anno punta sui giovani e fa bella figura ovunque…
“Non è che sempre si fa bella figura, anzi nelle ultime tre trasferte direi proprio di aver fatto delle figuracce. L’Atletiko è una squadra nata per far giocare i giovani del posto, la maggior parte dei giocatori all’inizio erano e sono tuttora persone che hanno appeso le scarpe al chiodo, come noi dirigenti. Qualche anno fa abbiamo trasformato quella che era la formazione U21 e abbiamo ottenuto anche dei buoni risultati: al secondo anno siamo arrivati ai sedicesimi di finale nazionale. Ecco, la maggior parte di quella formazione è quella che sta disputando il campionato di quest’anno. Infatti, ad eccezione del mister Gironacci, del portiere Stramucci Matteo e di mio fratello Gino, la rosa è composta da giocatori nati dal 1988 in poi. Dispiace che la crisi economica per quest’anno non ci abbia consentito di iscriverci al campionato U21, ma speriamo di poterla riproporre in futuro magari affiancandola anche ad un intero settore giovanile.”
Questa è musica per le mie orecchie, ve lo auguro vivamente. Ma adesso parlaci della separazione da mister Broda, ora al Futsal Campiglione.
“Mister Broda è un grande allenatore e merita sicuramente di disputare campionati in categorie superiori, magari con una squadra competitiva per il vertice. Con un budget ridotto ed il cambio di obiettivo rispetto alle passate stagioni, nonché una squadra rivoluzionata e ringiovanita, abbiamo preferito lasciare Mauro libero di fare nuove esperienze anche se so che lui sarebbe rimasto comunque volentieri.”
Qualche rimpianto?
“No, assolutamente, si tratta solo di voler sottolineare la reciproca stima e di voler ricordare il legame che c’è tra lui e l’Atletiko. Adesso in panca c’è mister Gironacci, che ha molto bisogno di tutti noi. “
E non per ultimo dei gol del Genio Canestrari. Ogni quanti minuti ti squilla il telefono per una richiesta di cessione?
“Beh, anzitutto il telefono che squilla è quello del presidente Pantanetti e non il mio. Alessandro è un bravissimo ragazzo ed è il perno della nostra squadra, basta pensare che quasi il 50% delle nostre reti sono sue. In estate alcune squadre ci hanno contattato, ma essendo il giocatore la base su cui si basava la nostra stagione la risposta è stata necessariamente picche. Ecco queste società sono state corrette, mentre altre lo sono state un po’ meno.”
Facciamo nomi?
“No, l’unica cosa da dire è che Alessandro resta con noi…”
Beh, una affermazione del genere, per di più nel periodo dei trasferimenti, non può essere più chiara di così!
“Non volevo lasciare nessun dubbio.”
Sei soddisfatto dei risultati ottenuti dalla tua squadra in questa stagione?
“Non pienamente, speravo di avere qualche punto in più in classifica, però ci sta, la squadra è inesperta. Speriamo solamente che migliori con il seguito della stagione, le potenzialità ci sono speriamo di sfruttarle al massimo. “
Una bella lotta per la salvezza: chi sono secondo te le squadre che riuscirete a mettere sotto?
“Io spero che siano sei, non importa chi arriverà dietro. Ma da come si sta evolvendo il campionato sarà dura perché con il turno di questa settimana la classifica si è separata in due tronconi, lasciando di fatto un solo posto utile per la salvezza diretta: sarà dura anche dopo le recenti debacle, ma non molliamo, mai!”
Parliamo invece della lotta al titolo: si dice che il Csi Stella fosse la favorita alla vittoria finale. Voi li avete incontrati al Csi Stadium: sono veramente i favoriti?
“Non so cosa dirti, sono una gran bella squadra ma vedo che proprio al Csi Stadium faticano un po’ troppo. Basta pensare al pareggio con Il Faro o anche nella gara contro di noi: li abbiamo tenuti sullo zero a zero fino a 10 minuti dal termine…forse le dimensioni ridotte del campo li penalizzano eccessivamente.”
Del Riviera delle Palme che mi dici?
“Anche loro sono una gran bella formazione, anche se noi nel match contro di loro abbiamo fatto una delle peggiori prestazioni stagionali rendendogli la vita molto facile. Io non sottovaluterei neanche Eagles Pagliare, gran bella squadra anche se forse concedono un po’ troppo in difesa. Ancora non abbiamo giocato contro Martin, ma se sono primi ci sarà un perché.”
Già, c’è sempre un perché. Ringraziamo qualcuno?
“Innanzitutto un grazie a tutto lo staff di Futsalmarche per l’enorme lavoro che svolge, ai nostri tifosi che continuano a seguirci, a Mauro Broda per gli anni passati da noi e per i traguardi raggiunti insieme e a tutti i giocatori passati e presenti dell’Atletiko Trodika, perché senza di loro non saremmo qui oggi.”
Rimpiazzista Futsalmarche
Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.
Commenti
RSS feed dei commenti di questo post.