Federico Vecchiola, pietra miliare del calcio a 5 made in Porto San Giorgio: "Vi racconto un po' di storia del futsal, compresa la 'Filosofia Real'."
Premetto che dopo la chiacchierata con l’illustre personaggio sangiorgese che sto per presentarvi, la mia personale presa di coscienza del fatto che questo sport sia eterno, non finirà con le crisi economiche, non cesserà nemmeno se ne dovesse scomparire la federazione, insomma, non finirà mai, è sempre più solida e resistente.
Quando ha risposto alla mia telefonata mi è bastato presentarmi per farlo parlare per tre minuti di seguito senza nemmeno dirgli che avrei voluto intervistarlo, dalla sua voce ho sentito sgorgare un flusso positivo come in pochissimi altri protagonisti dell’emisfero futsalico di cui tanto cantiamo e suoniamo ogni giorno: “E’ un qualcosa che nasce da dentro e spinge forte, è impossibile da domare e piacevole da assaporare: si chiama passione sfrenata, ed è quella che da molti anni nutro per il calcio a 5.”
Queste sono le primissime parole di Federico Vecchiola, mister del Real San Giorgio nonché storico, e stoico, protagonista della vita futsalica sangiorgese, personaggio che non poteva di certo sfuggire alle grinfie del sottoscritto, orgoglioso di presentarvelo con la speranza di dissetare la vostra curiosità sportiva e manageriale.
Eccoci mister, prima intervista?
“E' la prima intervista relativa al microcosmo Futsal. Sono stato intervistato altre volte ma per motivi professionali e, quindi, su argomenti sicuramente meno ludici…”
Quindi non sei emozionato?
“Il giusto…”
Ok, allora cerco di metterti subito a tuo agio. Se ti va, parlami di Federico Vecchiola fuori dal parquet..
“Sono sposato con Luciana che mi ha regalato due preziosissime gemme: Giovanni Maria di 3 anni e mezzo ed Enrico Maria di 27 giorni. Ho 41 anni, esercito la professione di avvocato e sono titolare di uno studio legale. Tra famiglia ed impegni professionali mi resta davvero poco tempo che, manco a dirlo, dedico al Real. Ritengo di essere una persona disponibile, equilibrata e socievole, stimata sia a livello umano che professionale da chi mi conosce bene. Essendo anche abbastanza egocentrico, mi piace essere in prima linea nell'organizzazione di qualsivoglia iniziativa che riguardi i miei amici.”
Molto bene, quello sul parquet?
“Quello sul parquet è un Federico diverso. Vivo la gara con passione e partecipazione che, spesso, sfociano in esagitazione; mi capita di protestare spesso contro le decisioni arbitrali che non ritengo corrette e di alzare i toni incorrendo talvolta in vivaci scontri dialettici. E' un difetto che negli anni ho sostanzialmente limato, ma ogni tanto ripeto gli errori (tipo venerdì scorso a Campiglione o contro Futsal Silenzi in casa) e di questo non vado certo fiero, anzi. Però è anche vero che al triplice fischio sono sempre il primo a salutare e congratularmi con gli avversari.”
Beh, direi che la cosa che conta è racchiusa nella tua ultima frase non credi?
“Certo, a mio parere, è lo spirito con il quale va affrontato ogni fine gara.”
Come inizia la tua fantastica avventura nel mondo del futsal?
“La mia avventura è iniziata nel 1995-1996 quando insieme ad Ivano Perosino decidemmo di trasformare la partita di calcetto tra amici del venerdì in un impegno fisso. Nacque così la Palmense C5 che si iscrisse al campionato FIGC di serie D e che era costituita da un gruppo di amici ex calciatori dilettanti che vedevano nel “calcetto” un modo per frequentarsi. Nel 1997, sempre insieme a Perosino, fondammo la società F.C. Porto San Giorgio che però lasciai l'anno successivo per giocare con il Tre Archi C5 ove si erano accasati alcuni miei amici storici.”
La famigerata Tre Archi C5! Se non sbaglio un’avventura finita nel 2003, con la nascita del Real San Giorgio…
“Esatto, il 2003, quando Giorgio De Ruggiero mi propose di partecipare alla fondazione e di allenare una società di nuova costituzione: il Real San Giorgio. Abbandonai definitivamente il campo per sedermi in panchina, portai con me alcuni elementi del Tre Archi C5, coinvolsi altri amici/giocatori e nel primo anno sfiorammo la vittoria del campionato perdendo lo scontro diretto col Montappone alla penultima giornata.
Nelle stagioni successive abbiamo sempre disputato i play off. Nel 2005-2006 venimmo ripescati in C2, ove però restammo una sola stagione. Nel 2006, ricevetti l'offerta di rivestire il ruolo di vice allenatore di Paolo Perugini nel Porto San Giorgio C5 che partecipava al campionato di serie A2 ma, con dispiacere, declinai l'offerta in considerazione dei miei impegni professionali.
Dopo altre tre stagioni al Real (due finali ed una semifinale play off), nella stagione 2010-2011 accettai la proposta di allenare il Black & White Magic del presidente Luigi Ricci, portando con me il nucleo storico del Real e dove ho avuto l'occasione di allenare e conoscere due ragazzi fantastici come Andrea Silenzi e Luca Lupetti (stagione dura conclusa con il raggiungimento della salvezza solo dopo i play out).”
Poi il ritorno a casa…
“Dato che non c'erano le condizioni per continuare al B&WM, sono tornato al Real con cui nella scorsa stagione abbiamo sfiorato la vittoria del campionato (secondi a tre punti da Cascinare) e ottenuto la possibilità di disputare la C2, anche se grazie al ripescaggio.”
Una storia abbastanza lunga. Sicuramente avrai affrontato alti e bassi, ci vuoi raccontare il momento più bello e quello più brutto della tua carriera?
“Il momento più bello è stato la conquista della C2 all'esito della stagione 2005-2006 perché rappresentava il “sogno” inseguito per 3 anni vissuti al vertice della serie D, senza però mai vincere il campionato (partecipammo alla C2 con lo stesso organico della D, come premio per chi se l'era guadagnata). Il momento più brutto invece è rappresentato dalla gara di andata del play out disputata con il Black & White contro il Folignano, al termine della quale si sono verificati episodi che eufemisticamente definirei incresciosi ed in conseguenza dei quali avevo maturato addirittura il proposito di abbandonare ogni attività afferente il futsal.”
Ricordo, purtroppo sono avvenimenti che lasciano l’amaro in bocca, a volte ci si sente imbarazzati solo nel ricordarli. Quindi cerchiamo di ricordare qualcosa di più piacevole: il compagno storico?
“Sicuramente Angelo Boccaccini, il Capitano con la C maiuscola (ancora oggi tutti lo chiamano così, anche se da 4 anni non gioca per problemi alla schiena). Amico fraterno e compagno di mille battaglie sin dal 1995.”
Ed invece l’avversario storico?
“La Futsal Silenzi, anche se l'addio dei personaggi storici che la componevano ha contribuito a far scemare la rivalità. Avversario storico per diversi motivi: conoscenza diretta tra i giocatori, rivalità cittadina, diversi incontri a livello di play off in serie D. Che partitacce! “
Domanda difficile adesso: cos’è per te il futsal ?
“Anni fa avrei risposto che il futsal era esclusivamente un pretesto per ritrovarsi con gli amici. Oggi ti rispondo che è una passione che coltivo quotidianamente, difficile da estirpare dall'anima ed a cui mi è impossibile rinunciare. L'annuale summit con il Presidente Giorgio De Ruggiero, si conclude sempre con le medesime considerazioni: “Chi ce lo fa fare? Questo è l'ultimo anno”. Poi, sistematicamente, ci sbattiamo in maniera esagerata per ripartire.”
Bellissimo, ecco, parlami adesso del tuo Real San Giorgio..
“Premessa: il Real San Giorgio è stato per anni composto da un gruppo di persone che condividevano non solo lo spogliatoio ma anche la vita: insieme per le festività, insieme sotto l'ombrellone, frequenti cene con mogli e fidanzate, ecc.. Abbiamo coniato apposta l'espressione “filosofia Real” per contraddistinguere il nostro approccio al futsal: il gruppo e l'amicizia prima di tutto, senza però dimenticare gli obiettivi sportivi. La filosofia è stata tramandata e si sta insieme per il gusto di stare insieme, senza pretese di alcun genere.
Ci piace ripetere che per abbigliamento sportivo in dotazione e quantità e qualità delle cene (comprese quelle settimanali post gara), siamo da serie A. Ti dico di più: anche i vecchi tesserati del Real che per vari motivi hanno lasciato il Futsal, si ritrovano e partecipano alla cena del venerdì quasi fosse un rituale irrinunciabile. La società, al suo decimo anno di attività, vive grazie alla grande passione in primis del Presidente De Ruggiero, poi dei dirigenti Pistolesi Andrea e Concetti Emanuele, dei due ex Scipioni Walter e Malavolta Roberto, ora nello staff tecnico.”
Avete anche un record da vantare giusto?
“Giusto! Possiamo “vantare” il giocatore più anziano del girone, Giampiero Scoccia che a 49 anni ancora si disimpegna egregiamente tra i pali. Poi mio fratello Dimitri che è il capitano, non per mia decisione, ma perché lo vollero i compagni quando Boccaccini fu costretto al ritiro. A ciò va aggiunto che lui e Simone Moreschini (VC), sono gli unici ad essere tesserati con Real dal 2003. Canmarri (6° anno) e Montanini (9° anno) sono gli altri due veterani. I nuovi non hanno avuto difficoltà ad ambientarsi. Ci sono poi alcuni giovani di belle speranze che rappresentano il nostro futuro e che nel doppio impegno di Coppa Marche contro l'Eagles Fermo si sono distinti egregiamente.”
L’anno scorso la sudata promozione in serie C2 ma quest’anno ci sarà da soffrire…
“La possibilità di partecipare alla C2 è stata accolta dall'ambiente con grande entusiasmo. Sapevamo che si sarebbe dovuto soffrire ed in prospettiva abbiamo tentato di allestire una squadra con cui lottare per mantenere la categoria, coinvolgendo nel progetto elementi di qualità come Memé Scoccia, Marinaro, Dovleche ed Hoseini. Purtroppo, alcune importanti defezioni (Marinaro è stato disponibile solo in due partite e, probabilmente, salterà il resto della stagione), le difficoltà incontrate nel rapportarci con l'intensità della categoria e la discontinuità delle prestazioni hanno contribuito farci raccogliere meno di quello che le nostre potenzialità ci avrebbero consentito.”
Quale è, a tuo modo di vedere, la ricetta per la salvezza nel girone C di questa serie C2?
“Tra le squadre in lotta per la salvezza, la spunteranno quelle compagini che riusciranno mantenere un elevato livello di agonismo, che metteranno in campo intensità, ritmo e determinazione. Bisogna rendersi conto che la superiorità tecnica e tattica non è sufficiente per vincere le gare.”
Chi vedi invece favorite e perché?
“Non ho visto giocare la capolista anche se so essere composta da ottimi giocatori. La mia favorita, però, è il CSI Stella: ha un roster di primo livello ed è tatticamente organizzatissima.”
Dimmi il giocatore più forte in assoluto che sia mai stato un tuo avversario o compagno di squadra e perché…
“Giocatori forti ne ho incontrati molti, alcuni dei quali hanno smesso e, quindi, ne indico due ancora in attività: Orlandi della Montegranarese (un pivot che sa segnare in tutti i modi possibili) e Walter Timi ora al Real Casabianca, probabilmente il miglior interprete del futsal, per morfologia, tecnica e capacità tattiche.”
Beh, più che una intervista, la chiacchierata con te è stata una vera propria “storia di futsal” da raccontare ai ragazzi che stanno iniziando a conoscerlo: vai pure con ringraziamenti e saluti…
“Ringrazio e saluto tutta la redazione di Futsalmarche per l'encomiabile servizio che offre al Futsal ed ai suoi utenti: unico vero punto di riferimento nel panorama regionale ed unico mezzo con cui si fornisce visibilità al nostro sport. Ovviamente, ringrazio anche te per esserti preso la briga di darmi voce all'interno della rubrica. Permettimi in chiusura di ringraziare mia moglie a cui sottraggo il tempo che dedico al Real.”
Grazie di cuore mister, mi sono davvero divertito!
“Grazie a te e in bocca al lupo a tutti!”
Rimpiazzista Futsalmarche
Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.
Commenti
Nuredin Shala
Ancona
RSS feed dei commenti di questo post.