Stefano Zengarini e il primo storico successo del Flaminia in Coppa Marche: “La mia dedica va a tutte le ragazze e alla società.”
I fari sulla Futsal Marche Finals 2015 si sono spenti. Ma non ancora esaurito è l’eco della grande kermesse di calcio a 5 andata in onda dal 2 al 6 gennaio al Palascherma.
Un ruolo da vedette l’ha giocato il futsal femminile.
Battaglie leali in campo, tribune sempre piene, fair play massimo e un grande, elettrizzante entusiasmo.
E la protagonista assoluta della massima competizione in rosa è stata il Flaminia, dominatrice incontrastata della Final Eight.
Per il club del presidente Giacomo Grandicelli si è trattato del primo trionfo in Coppa Marche.
Per omaggiare il bel successo del club fanese abbiamo raggiunto al microfono Stefano Zengarini, alla sua prima stagione come head coach della prima squadra biancoceleste.
Ciao Stefano, benvenuto su Futsalmarche.it. Sovvertiamo il cliché dell’intervista classica. Partiamo da tua dedica personale per questo successo, il primo della tua carriera da allenatore?
“Ciao e bentrovato a te. Non attraverso un bel momento dal punto di vista personale e queste ragazze mi hanno fatto davvero trovare la forza di sorridere.
Per cui la dedica non può essere che per loro e per la società che mi ha permesso di allenarle.”
Parliamo del mondo Flaminia. Qualche stagione fa la scelta volontaria di scendere dalla serie A alla serie D. Per avviare un’intelligente risalita, partendo dal settore giovanile…
“La società ha fatto scelte impeccabili. Ed ha un’organizzazione splendida. Sono ripartiti dal settore giovanile. Le poche risorse economiche a disposizione sono utilizzate in investimenti intelligenti. Ad esempio è stato appena acquistato un pulmino utile per le trasferte.
Tutto merito di questo staff dirigenziale capeggiato dal presidente Giacomo Grandicelli, il vice Matteo Bresciani e dal ds Emanuele Valli, uno che dedica anima e corpo a questo progetto.”
La Final Eight è stata a senso unico. Nel segno del Flaminia. Vittorie comode ai quarti contro Gemina, in semifinale contro l’Atletico Chiaravalle e in finale contro il Filottrano. Ti aspettavi un percorso del genere?
“Assolutamente no. Lo scorso anno ero stato testimone delle gare. E in ogni partita c’era stato grande equilibrio, dovuto al fatto che erano gare secche ad eliminazione diretta.
In ogni partita le cose ci si sono messe subito bene sin dai primi minuti. Ed è stato tutto più facile. Tra l’altro siamo riusciti anche a fornire delle prestazioni buone sotto il profilo del gioco.”
Concordo in pieno. La tua squadra è sembrata superiore, al di là del valore delle singole, per un disegno tattico ben preciso. Laterali che si inseriscono, pivot brave a far salire la squadra, soluzioni alternative col tiro da fuori, ritmo sempre alto…
“Abbiamo tante brave giocatrici. E cerco di sfruttare bene le caratteristiche specifiche di ognuna. Riusciamo a tenere il ritmo ad un buon livello proprio grazie a questo.
Sfruttando l’intercambiabilità delle giocatrici in determinati ruoli. Ogni ragazza che entra non abbassa il livello del team.”
Anche sul piano fisico sembrate avere una marcia in più. Lavorate molto su questo aspetto?
“Abbiamo puntato molto alla Coppa, facendo un lavoro mirato per arrivarci in forma. Il merito è anche di uno staff ampio e affiatato.
Abbiamo una preparatrice atletica, Francesca Biaggi ed un preparatore dei portieri, Luca Ambrosini. Inoltre ci aiutano nelle sedute di allenamento il vice presidente Matteo Bresciani e l’allenatore della formazione UISP Giovanni Russo.”
Parliamo di singole. Senza ombra di dubbio MVP del torneo la capocannoniere Sara Berti e miglior portiere Susi Faccani. Che ci dici a riguardo?
“Non mi piace parlare di singole giocatrici. La nostra forza è certamente il collettivo. Concordo ovviamente con te nell’evidenziare le prestazioni eccellenti di queste due ragazze.
Tra l’altro parlando di Susi Faccani ne approfitto per ringraziare a nome mio e della società Valentina Vescovo che l’ha massaggiata prima della finale, aiutandola a smaltire un affaticamento muscolare. Ed esaudisco un suo desiderio: dedicare il trofeo ad Elisa Magnanti, giocatrice del Città di Falconara che ha subito un brutto infortunio.”
Da un anno e mezzo sei nel mondo del futsal femminile. Prima come allenatore della formazione UISP e Allieve, dalla scorsa estate come mister della prima squadra del Flaminia. Come ti sei trovato, tu che venivi dal futsal maschile?
“All’inizio ho fatto fatica. I meccanismi erano tutti diversi. E c’era un’altra ottica. Mi sono concentrato su poche cose, cercando di farle bene. Poi dopo 2-3 mesi, capito questo mondo, tutto è andato a meraviglia.
Le ragazze hanno una passione tripla rispetto agli uomini. E ci credono tutte. Di poter migliorare. Oggi mi chiamasse una formazione maschile di serie A, non ci andrei per non lasciare la nostra realtà…”
Da più parti si sente dire che il futsal femminile ora ha una marcia in più rispetto al maschile. Freschezza, energia, vitalità…
“Confermo. Ci sono più spettatori per le donne che nel maschile. E non capitano certo situazioni come quelle brutte viste alle Finals nelle gare seniores. Non sono certo io che debbo fare la predica, ma che tristezza certe scene…
Nel futsal rosa c’è un bel clima. In campo c’è un sano agonismo, ma poi tutto finisce lì. Ci si rincontra a vedere le partite delle altre squadre tutti insieme. Dirigenti, allenatori, giocatrici. Insomma una famiglia allargata.
Noi del Flaminia ci teniamo molto al fair play, tanto da organizzare sempre nelle gare in casa un terzo tempo con gli amici avversari di turno.”
Che esperienza è vivere le Futsal Marche Finals Cup?
“Le Finals sono la sublimazione del calcio a 5 marchigiano. Viverle rappresenta un’esperienza bellissima. L’anno scorso l’avevo fatto da spettatore, quest’anno da protagonista.
Si respira l’aria del grande evento. Musica, speaker, pubblico, il gran seguito dei media. Tutto bello e appagante.”
Torniamo per un attimo al campionato. Lo stop dell’ultimo turno è stato l’unico stagionale. Come la spieghi la sconfitta di Macerata che ha accorciato il vostro primato (+2 sul Filottrano)?
“Una sconfitta che può starci. La Coppa Marche ci ha risucchiato parecchie energie fisiche e mentali. Inoltre, e non è un alibi, si è giocato per l’unica volta in stagione sul sintetico outdoor. E le nostre ragazze non ci sono abituate, non avendo nemmeno le scarpe adatte.”
Flaminia primo in classifica in campionato e ora qualificato alla fase extra regionale di Coppa Italia. Vi sentite pronti a rientrare nel panorama nazionale?
“Prontissimi. La nostra forza è il gruppo e una società seria e solida.
Ad inizio stagione gli obiettivi erano di qualificarci alla Coppa Marche e ai play off. Ma ora che stiamo bruciando le tappe non ci tireremo indietro.”
E a guardare le foto come dargli torto.
In bocca al lupo Mister e al tuo Flaminia per i prossimi viaggi nazionali.
Marco Bramucci
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